La coperta di Linus

La coperta di Linus è un oggetto che è entrato nell'immaginario di ognuno di noi per i suoi significati simbolici di protezione e contenimento. Questo articolo sottolinea l'importanza che hanno questi oggetti, definiti transizionali in psicoanalisi, per facilitare il passaggio da un mondo soggettivo ad uno oggettivato.

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Femminicidio

Il femminicidio spiegato attraverso un'analisi delle forze sotterranee che animano la mente del carnefice e ne armano la mano. Viene data una chiave di lettura dinamica nella quale si sottolinea come la vera perdita inferta al partner abbandonato sia l'impossibilità di rimanere in contatto con aspetti del proprio Sè, scissi e proiettati nella compagna che decide di andarsene. A volte, persone con ferite relazionali molto grandi, non possono accettarlo e preferiscono porre fine alla propria ed altrui vita piuttosto che fare i conti con il vuoto provocato da tale mancanza.

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Un ponte sospeso

Il ponte non è sostenuto da questa o quella pietra, ma dalla linea dell'arco che esse formano (Italo Calvino). Il punto di partenza di questo scritto è la convinzione che la creazione di un ponte sospeso co-creato e condivisibile sia fondamentale nel processo terapeutico laddove nel campo analitico vi è in gioco la dissociazione poiché consente la comunicazione tra le varie isole del sé che rimangono illusoriamente autonome. A cosa ci riferiamo parlando della dissociazione? A stati del Sè che tagliano verticalmente altri stati del sé. Isole autonome che si sforzano di sopravvivere con quello che vi è contenuto dentro. La maggior parte sono disabitate, ignare dell’esistenze di altre sorelle sparse per il mare.

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Il contributo delle neuroscienze e della fisica quantistica

Così come nella psiche umana ci sono due valenze, una maschile e una femminile, nel cervello ci sono due emisferi, uno maschile e uno femminile. Ognuna di queste due parti ha una visione propria del mondo. Non abbiamo una mente sola ma due, con due ottiche, due prospettive distinte e due modi di lavorare. L’emisfero detto maschile presiede alla razionalità, quello femminile all’intuizione. Il mondo occidentale ha scelto di privilegiare il primo mentre il mondo orientale ha privilegiato la via analogica dell’emisfero intuitivo e ha trovato verità altrettanto stimabili ma diversamente strutturate.Con ciò vorrei affermare che il mondo che la nostra scienza costruisce non è l’unico possibile.

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oraSaro’ … l’albero che fu!

OraSarò … dissociazione della morte. Saro nella lingua ormai in disuso degli antichi villaggi della mente significa Sono. Che stupido a non averci pensato: tempo presente del verbo essere! Ecco dove sta la morale! … hic et nunc …. molto più semplicemente .. Io saro. Non mi ero mai accorto che se togliessimo l'accento al futuro esso diverrebbe presente! Non volevo arrendermi all'evidenza: dissociando la morte volevo scacciare da me la responsabilità di vivere il tempo presente … c'è tempo … sarò. Ci sarà sempre in arrivo un Lunedì, una data simbolo laddove presente e futuro si incontrano, ove la vecchia promessa svanisce e quella nuova si ricolloca magicamente nel tempo presente del verbo essere: oraSarò. Io ho bisogno di quell'accento e mi arrabbio con tutti quelli che vorrebbero togliermelo. ….perlomeno fate piano, piano piano.

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L’individuazione: un percorso difficile

Le tradizioni spirituali orientali ci insegnano che la nostra sofferenza è causata principalmente dall’illusione e dall’ignoranza che ci impediscono di vedere la realtà come è veramente. Noi ci consideriamo individualità separate, con una nascita e una morte definite nel tempo, aggrappati al nostro corpo, agli oggetti, alle persone, al nostro passato e al nostro futuro senza comprendere che una legge fondamentale dell’universo è il cambiamento e l’impermanenza di tutti i fenomeni materiali, vitali e mentali che incessantemente emergono e scompaiono cambiando forma. Nelle società occidentali attuali, l’accelerazione dello sviluppo tecnologico, la globalizzazione, la minaccia ecologica, il contatto ravvicinato con altre culture, lo sconvolgimento delle tradizionali “identità” maschile e femminile, la crisi della famiglia tradizionale, hanno fatto vacillare o crollare molti punti di riferimento sociali, culturali e psicologici. Un aspetto fondamentale di quanto avvenuto in questo secolo e soprattutto negli ultimi cinquant’anni, si riferisce al cambiamento del significato attribuito all’individualità.

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Caita Mornie

Se il sonno fosse (come dicono) una tregua, un puro riposo della mente, perche´, se ti si desta bruscamente, senti che t'han rubato una fortuna? Perche´ e` triste levarsi presto? L'ora ci deruba d'un dono inconcepibile, intimo al punto da esser traducibile solo in sopore, che la veglia indora di sogni, forse pallidi riflessi interrotti dei tesori dell'ombra, d'un mondo fuori dal tempo, senza nome, che il giorno deforma nei suoi specchi. Chi sarai questa notte nell'oscuro sonno, dall'altra parte del suo muro? ( J.L. Borges )

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L’epoca del narcisista

In un'epoca di crisi, morale e sociale, perché l'uomo cerca disperatamente di rimanere attaccato a se stesso come se vivesse in una condizione perenne di assedio? Più che vivere, sembrerebbe un sopravvivere. L'ipotesi che qui esplicito si basa sulla convinzione che questo dilagante e per certi aspetti anche innaturale rifugiarsi nell'Io non sia niente altro che una nuova forma di aggressività negativa proiettata nella propria interiorità con immediati riflessi sociali, umani e morali.In questo senso la cultura dell'individualismo sfrenato ed illimitato, alla ricerca di una felicità racchiusa nella totale preoccupazione narcisistica del proprio sé, non è più momento rivoluzionario ma appare come uno stato di aggressione inconsapevole verso se stessi.

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Psicodinamica dell’attacco di panico e implicazioni sociali

Gli attacchi di panico possono assurgere a simbolo del disagio provocato da questo momento difficile di transizione che è attraversato da molti, nelle società tecnologiche e democratiche. Appaiono come l’esasperazione di un’affermazione disperata del nostro corpo-mente che reclama la sicurezza e la protezione in un’epoca dove domina l’insicurezza, e dove ci viene richiesto di assumerci la responsabilità in prima persona di tutto ciò che avviene, come se dovessimo diventare demiurghi onnipotenti o soccombere sotto il peso del fallimentoL’attacco di panico ci rimanda alla nostra estrema vulnerabilità, ai nostri limiti. La paura, la non accettazione del cambiamento, il riproporsi continuo del passato che non riusciamo a lasciare andare, il rifiuto della morte, tutto questo non abbiamo voluto/potuto affrontarlo dentro di noi e si è rafforzato, stratificandosi anno dopo anno, alimentato da piccoli e grandi eventi che abbiamo creduto di aver superato, che abbiamo razionalizzato, rimosso.

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La crisi adolescenziale come fase normativa di sviluppo

Il processo biologico di crescita e differenziazione durante la pubertà comporta cambiamenti nella struttura fisica e nelle funzioni dell'organismo. Se il cambiamento avviene in modo tipico e sequenziale noi parliamo di un processo di maturazione e con il termine pubertà si descrive questo sviluppo o processo che include l'emancipazione corporea e la maturazione sessuale. L'adolescenza è considerata in generale come il processo di seconda individuazione; la prima si completa di solito verso il terzo anno di età con il raggiungimento della costanza oggettuale cioè con l'internalizzazione da parte del bambino delle figure genitoriali.

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