Hikikomori

Hikikomori L’hikikomori rappresenta una grave forma di ritiro sociale, diffusa tra i giovani ed è attualmente oggetto di allarme e preoccupazione nelle società urbanizzate e tecnologicamente avanzate. Hikikomori deriva dai verbi giapponesi hiku (tirare indietro) e komoru (ritirarsi) e porta l’attenzione sull’aspetto principale del fenomeno, ovvero il ritiro e l’isolamento dell’individuo dalle relazioni…

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Femminicidio

Il femminicidio spiegato attraverso un'analisi delle forze sotterranee che animano la mente del carnefice e ne armano la mano. Viene data una chiave di lettura dinamica nella quale si sottolinea come la vera perdita inferta al partner abbandonato sia l'impossibilità di rimanere in contatto con aspetti del proprio Sè, scissi e proiettati nella compagna che decide di andarsene. A volte, persone con ferite relazionali molto grandi, non possono accettarlo e preferiscono porre fine alla propria ed altrui vita piuttosto che fare i conti con il vuoto provocato da tale mancanza.

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Psicodinamica dell’attacco di panico e implicazioni sociali

Gli attacchi di panico possono assurgere a simbolo del disagio provocato da questo momento difficile di transizione che è attraversato da molti, nelle società tecnologiche e democratiche. Appaiono come l’esasperazione di un’affermazione disperata del nostro corpo-mente che reclama la sicurezza e la protezione in un’epoca dove domina l’insicurezza, e dove ci viene richiesto di assumerci la responsabilità in prima persona di tutto ciò che avviene, come se dovessimo diventare demiurghi onnipotenti o soccombere sotto il peso del fallimentoL’attacco di panico ci rimanda alla nostra estrema vulnerabilità, ai nostri limiti. La paura, la non accettazione del cambiamento, il riproporsi continuo del passato che non riusciamo a lasciare andare, il rifiuto della morte, tutto questo non abbiamo voluto/potuto affrontarlo dentro di noi e si è rafforzato, stratificandosi anno dopo anno, alimentato da piccoli e grandi eventi che abbiamo creduto di aver superato, che abbiamo razionalizzato, rimosso.

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Normalmente pazzi o pazzamente normali?

E’ molto difficile definire oggettivamente cosa sia normale e cosa invece appartiene alla follia, si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto.La sanita’ viene chiamata in causa per evocare sia cio’ che ha piu’ valore per noi, sia cio’ che potrebbe metterlo in pericolo. Tale confusione concettuale e’ rivelatrice, perche’ anche la pazzia puo’ essere usata esattamente alla stessa maniera.E se scoprissimo che l’esperienza della follia e’ un bene prezioso che da senso al nostro vivere e ci permette di pensare e di agire, di trasformarci ogni volta in qualcosa d’altro? Credo fermamente che civile e’ quella societa’ che sa ospitare la follia.

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Il fantastico mondo di Psiche

Il mondo in cui viviamo ci influenza sicuramente nella scelta da prendere quando siamo in sofferenza, esso ci impone di stare alla sua velocità, di essere operativi per il giorno seguente. Va da sé che la cura dell'effetto è molto in voga, e con essa anche l'assunzione dei farmaci. Potrebbe andare bene anche così ma c'è un particolare al quale non prestiamo bene attenzione: il sintomo, a quello che il corpo attraverso il dolore e la sofferenza in alcuni punti specifici tenta di dirci. Sembra che non riusciamo a capire il messaggio che ci lancia, e più non lo capiamo e più lui alza la posta e ci fa stare ancora più male. La cura della causa è sicuramente molto più lenta, anche se molto più arricchente. La psicoanalisi è la cura della causa per antonomasia. Io sono orgoglioso di essere uno psicoanalista.

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