L’albero del Senso

E' una storia ispirata liberamente da un bellissimo libro di Janne Teller intitolato "Niente". Uno scritto che vuole mettere in risalto il totale scollamento esistente oggi tra il mondo adulto ed il mondo adolescenziale, tra una realtà analogica ed una digitale. I ragazzi di oggi, ancor più che in passato, tentano disperatamente, e spesso con modi e tempi fallimentari, di ricercare un Senso alla loro esistenza ed anche a quella della comunità dove sono inseriti. Il mondo degli adulti vuole farli entrare nel proprio mondo e loro non possono perché sarebbero…. fuori dal mondo…...

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La coperta di Linus

La coperta di Linus è un oggetto che è entrato nell'immaginario di ognuno di noi per i suoi significati simbolici di protezione e contenimento. Questo articolo sottolinea l'importanza che hanno questi oggetti, definiti transizionali in psicoanalisi, per facilitare il passaggio da un mondo soggettivo ad uno oggettivato.

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Femminicidio

Il femminicidio spiegato attraverso un'analisi delle forze sotterranee che animano la mente del carnefice e ne armano la mano. Viene data una chiave di lettura dinamica nella quale si sottolinea come la vera perdita inferta al partner abbandonato sia l'impossibilità di rimanere in contatto con aspetti del proprio Sè, scissi e proiettati nella compagna che decide di andarsene. A volte, persone con ferite relazionali molto grandi, non possono accettarlo e preferiscono porre fine alla propria ed altrui vita piuttosto che fare i conti con il vuoto provocato da tale mancanza.

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oraSaro’ … l’albero che fu!

OraSarò … dissociazione della morte. Saro nella lingua ormai in disuso degli antichi villaggi della mente significa Sono. Che stupido a non averci pensato: tempo presente del verbo essere! Ecco dove sta la morale! … hic et nunc …. molto più semplicemente .. Io saro. Non mi ero mai accorto che se togliessimo l'accento al futuro esso diverrebbe presente! Non volevo arrendermi all'evidenza: dissociando la morte volevo scacciare da me la responsabilità di vivere il tempo presente … c'è tempo … sarò. Ci sarà sempre in arrivo un Lunedì, una data simbolo laddove presente e futuro si incontrano, ove la vecchia promessa svanisce e quella nuova si ricolloca magicamente nel tempo presente del verbo essere: oraSarò. Io ho bisogno di quell'accento e mi arrabbio con tutti quelli che vorrebbero togliermelo. ….perlomeno fate piano, piano piano.

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L’individuazione: un percorso difficile

Le tradizioni spirituali orientali ci insegnano che la nostra sofferenza è causata principalmente dall’illusione e dall’ignoranza che ci impediscono di vedere la realtà come è veramente. Noi ci consideriamo individualità separate, con una nascita e una morte definite nel tempo, aggrappati al nostro corpo, agli oggetti, alle persone, al nostro passato e al nostro futuro senza comprendere che una legge fondamentale dell’universo è il cambiamento e l’impermanenza di tutti i fenomeni materiali, vitali e mentali che incessantemente emergono e scompaiono cambiando forma. Nelle società occidentali attuali, l’accelerazione dello sviluppo tecnologico, la globalizzazione, la minaccia ecologica, il contatto ravvicinato con altre culture, lo sconvolgimento delle tradizionali “identità” maschile e femminile, la crisi della famiglia tradizionale, hanno fatto vacillare o crollare molti punti di riferimento sociali, culturali e psicologici. Un aspetto fondamentale di quanto avvenuto in questo secolo e soprattutto negli ultimi cinquant’anni, si riferisce al cambiamento del significato attribuito all’individualità.

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Normalmente pazzi o pazzamente normali?

E’ molto difficile definire oggettivamente cosa sia normale e cosa invece appartiene alla follia, si potrebbe dire tutto ed il contrario di tutto.La sanita’ viene chiamata in causa per evocare sia cio’ che ha piu’ valore per noi, sia cio’ che potrebbe metterlo in pericolo. Tale confusione concettuale e’ rivelatrice, perche’ anche la pazzia puo’ essere usata esattamente alla stessa maniera.E se scoprissimo che l’esperienza della follia e’ un bene prezioso che da senso al nostro vivere e ci permette di pensare e di agire, di trasformarci ogni volta in qualcosa d’altro? Credo fermamente che civile e’ quella societa’ che sa ospitare la follia.

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